
Acea, la società municipalizzata che gestisce i servizi idrici integrati a Roma e Frosinone e in vaste aree di Lazio, Toscana e Umbria nonché primo operatore italiano nel settore idrico, a partire da dicembre si avvale della collaborazione di Equitalia per riscuotere i crediti. L’accordo che ne è scaturito è destinato però a non piacere particolarmente agli utenti. Secondo l’associazione consumatori Codici, in caso di bollette non pagate la società di riscossione provvederà a mettere le ganasce sull’auto. Ed è già accaduto ad alcuni clienti insolventi.
L’associazione Codici, che ha annunciato ricorso, ha diffuso un comunicato:
Come previsto nel mese scorso, gli utenti del gestore Acea Ato 2 (corrispondente a Roma e provincia) hanno iniziato a segnalare i primi interventi da parte di Equitalia. Da dicembre infatti, l’ente esattore si è aggiudicato il servizio di riscossione delle fatture insolute. Invitiamo tutti coloro che ricevono cartelle esattoriali di Equitalia riferite alle bollette Acea Ato 2 di contattarci per fare ricorso.
Non è solo un’ipotesi ventilata, ma una realtà che alcuni utenti hanno potuto tastare sulla propria pelle. Codici ha presentato un ricorso al Tar già a dicembre, ritenendo illegittimo l’accordo. Un precedente fa ben sperare: il tribunale amministrativo, in passato, si è già espresso a favore dei consumatori per un caso simile avvenuto a Latina.