
Dapprima il nubifragio, con acque torrenziali che hanno spazzato giovedì le strade di Catania. Poi, la scorsa notte, il terremoto. La scossa di magnitudo 4.8 delle 02.34 ha avuto come epicentro il paese di Santa Maria di Licodia. Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell’ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc. Per la maggior parte le ferite, lievi, sono state provocate da cadute. Molti anche i casi di attacco di panico e di persone sotto choc. Tutte le persone medicate sono state dimesse.
La scossa ha provocato il crollo di cornicioni, nella chiesa di Santa Maria di Licodia e a Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e di antiche case rurali ma non, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, danni strutturali.
Adrano e Biancavilla i paesi maggiormente interessati, dove si registrano dei crolli di cornicioni. I cittadini dei tre Comuni sono usciti dalle loro abitazioni e sono scesi in strada e la Protezione civile locale ha già provveduto a transennare alcune zone.
Il sisma è stato avvertito a Catania e in tutta la provincia, oltre che a Siracusa, Enna e Messina.