
Massima attenzione su ogni territorio: con questa parola d’ordine il ministro degli Interni Matteo Salvini ha partecipato oggi al comitato per l’ordine pubblico a Napoli. Al termine del quale ha riassunto le scelte del governo, e in particolare del Viminale, per rimettere sui binari la Campania in materia di sicurezza: “106 vigili urbani in più, impianti di videosorveglianza, c’è la norma rottama motorini nel decreto sicurezza e c’è un cronoprogramma di sgomberi dei palazzi occupati tra Napoli e provincia, in primis quelli pericolanti e quelli occupati dalla camorra. Quindi sgomberi dettati da criteri oggettivi non dettati da antipatia o simpatia del ministro”.
Ma c’è anche il tema dei rifiuti da affrontare, energicamente: “Temo si rischi il disastro ambientale, si rischia emergenza a livello mondiale, sia sanitaria e sociale. Non c’è programmazione e c’è incapacità”. Un disagio che il territorio vive da anni sulle proprie spalle: “Se uno pensa male, e non sono io, potrebbe supporre che non si è fatto niente perché qualcuno ha interesse a che non si faccia nulla”, ha aggiunto. “E’ a rischio la salute dei cittadini come in nessuna altra regione italiana”, ha sottolineato.
Infine, uno sguardo ad un fondamentale business della criminalità organizzata: gli stupefacenti. “Sullo spaccio, ripeto, porterò al ministro Bonafede una proposta di legge per quintuplicare le pene oggi previste”.
Intanto però la giornata di Salvini a Napoli è stata caratterizzata dalla solita gazzarra dei centri sociali. Attivisti di “Insurgencia” si sono scontarti con la polizia e uno di loro è rimasto contuso.